lunedì 17 ottobre 2011
Maroni:"evitato il morto"
Il ministro dell'interno difende l'operato delle forze dell'ordine. Ma Cicchitto punta il dito "contro alcuni banchieri e un industriale manager" che solidarizzano con gli indignati.
Dopo gli scontri di ieri a Roma 1la polemica sulla gestione dell'ordine pubblico 2 resta alta. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, però, non fa passi indietro: "La gestione dell'ordine pubblico ha evitato il morto. Servono punizioni esemplari perché sono veri e propri criminali".
Le opposizioni, però, insistono e chiamano in causa l'esecutivo. "Il governo ha il dovere di spiegare dettagliatamente come è stato possibile che un numero così alto di teppisti sia passato inosservato al lavoro preventivo del ministero dell'Interno" dichiara il vicepresidente di FLI, Italo Bocchino. ll capogruppo dell'Idv Massimo Donadi anticipa invece che "chiederemo al ministro cosa sia accaduto, perché i black bloc abbiano potuto agire con tale violenza mettendo in pericolo migliaia di manifestanti pacifici e a ferro e fuoco una città. Chi intende manifestare pacificamente ha il diritto di poterlo fare. E chi ha il dovere di proteggere i cittadini deve farlo". E anche il pidiellino Cicchitto chiede che il ministro dell'Interno Roberto Maroni vada a riferire alla Camera". Cosa che il ministro farà martedì: "In quella sede illustrerò le iniziative che intendo assumere per evitare che quanto accaduto ieri possa tornare a ripetersi in futuro"
E
si fa sentire anche il Vaticano. Quelle immagini della statuetta della Madonnino distrutta da un manifestanti hanno fatto il giro del mondo. E la Santa Sede, per bocca di padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, commenta i disordini: "Esprimiamo condanna per violenze immotivate e gli atti di offesa alla sensibilità dei credenti compiuti ieri".
Gli scontri di Roma? Colpa di "alcuni banchieri e un industriale manager". Ovvero Draghi e Montezemolo. L'ardito collegamento arriva dalla bocca del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. Che, il giorno dopo la manifestazione degli indignati non trova di meglio che piegare le violenze in chiave politica. Puntando il dito contro coloro che "si erano affrettati a solidarizzare con gli indignati, non sappiamo se per un complesso di colpa, o se per indirizzare solo sulla cosiddetta classe politica le responsabilità della crisi in corso del capitalismo con conseguenze sociali assai gravi. Siccome la protesta sociale, al di là di quello che è avvenuto a Roma, sta avvenendo in tutto il mondo occidentale, è evidente che è indispensabile una riflessione seria che non può essere risolta dalle 'piccolissime frasi' di qualche banchiere o di qualche manager che, per parte sua sta cercando di scendere in politica" . Gli stessi toni usati ieri dal collega di partito Maurizio Gasparri che aveva attaccato "gli strapagati banchieri che strizzano l'occhio ai manifestanti e incoraggiano i violenti". I giornali della destra, invece, puntano il dito contro la sinistra che coccolerebbe i violenti.
Per il segretario del Pd Pier Luigi Bersani la risposta a chi si chiede come mai solo in Italia la protesta sia degenerato in incidenti è questa: "Chi è sul fronte della crisi è anche sul fronte della provocazione. Molti pensano che finiremo come la Grecia e quindi pensano di trattarci come la grecia, speculatori o provocatori che siano c'è una sola risposta agli uni e agli altri: riprendere in mano il nostro destino, rimettere in cammino la dignità dell'italia, alzarsi in piedi e far vedere a tutti la forza e l'orgoglio degli italiani"
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