mercoledì 19 ottobre 2011
Ghilad Shalit e' a casa con la sua famiglia
Il caporale parla alla televisione egiziana: 'Ho sempre confidato nella mia liberazione'
19/10/11
Ghilad Shalit e' libero e ha riabbracciato la sua famiglia nella base aerea di Tel Nof a sud di Israele. Al termine di un volo di un'ora in elicottero il militare ha finalmente raggiunto la sua casa a Mitzpe Hila, in Alta Galilea. Nel villaggio tutti sono mobilitati, i media di mezzo mondo affollano le stradine presidiate in forze dalla polizia e imbandierate con i colori d'Israele. Ovunque slogan di bentornato e poster che raffigurano l'immagine stilizzata - ormai nota nel mondo - di Ghilad. Dopo oltre cinque anni di prigionia nella Striscia di Gaza, il giovane militare israeliano e' stato restituito oggi al suo Paese e alla sua famiglia sulla base dell'accordo siglato nei giorni scorsi con Hamas e in cambio del rilascio di centinaia di detenuti palestinesi che nelle stesse ore cominciavano ad attraversare i confini in senso contrario.
Smagrito, ma ''in buone condizioni'', secondo le sue stesse parole e gli esiti della prima visita medica, il giovane carrista catturato neppure ventenne nel giugno del 2006 e' ricomparso come dall'oltretomba di fronte alla tv egiziana prima del rimpatrio e dell'abbraccio tanto atteso con papa' Noam e mamma Aviva. E ha manifestato subito un lucido e sobrio auspicio di ''pacificazione'' fra israeliani e palestinesi: dicendosi solidale verso il destino dei reclusi scarcerati in cambio della sua liberta', ma a patto che essi ora tornino ''a casa'', come lui, e ''rinuncino alla lotta armata''.
Shalit ha detto alla tv di Stato egiziana che raccontera' la sua prigionia e che ha ''molto da dire a questo proposito''. Sulla sua liberazione, il giovane militare israeliano ha affermato che per lui questa ''era l'ultima chance'', aggiungendo che il suo rilascio e' dovuto alle buone relazioni tra gli egiziani da una parte e israeliani e Hamas dall'altra.
Lo scambio e' avvenuto di prima mattina e si e' svolto senza significativi intoppi, mentre Israele tirava un sospiro di sollievo collettivo - malgrado la contestazione di qualcuno per il ''cedimento al ricatto dei terroristi'' - di fronte al ritorno di questo figlio disperso divenuto negli anni della cattivita' una sorta di icona planetaria.
Mentre nelle piazze palestinesi, a Gaza come a Ramallah, un'atmosfera di tripudio salutava i primi reduci delle carceri israeliane. Secondo le intese previste, raggiunte con la decisiva mediazione egiziana, Shalit e' stato trasferito di buon ora in Egitto dalla Striscia di Gaza, sotto la scorta dei miliziani del braccio armato di Hamas - guidati dal loro uomo forte, Ahmed Jabari - attraverso il valico di Rafah. E qui e' stato preso in affido dalle forze di sicurezza del Cairo che , piu' tardi, dopo l'intervista, lo hanno consegnato agli israeliani.
Nel frattempo i primi 477 detenuti palestinesi coinvolti nel 'baratto' - radunati nelle ore precedenti in parte a ridosso del varco di Kerem Shalom (fra Israele e la Striscia) e in parte nel carcere di Ofer (vicino a Ramallah) - sono stati avviati gradualmente al rilascio. Altri 550, per un totale di 1.027 reclusi, molti dei quali condannati nello Stato ebraico per gravi attentati terroristici, verranno scarcerati entro i prossimi due mesi.
Shalit, dal canto suo, e' salito su un elicottero che lo ha condotto nella base di Tel Nof, a nord di Tel Aviv, dove e' avvenuto finalmente l'incontro con i genitori, con il nonno, con i fratelli. E dove ha ricevuto anche il bentornato del premier Benyamin Netanyahu, del ministro della Difesa Ehud Barak e dei vertici militari del suo Paese. Un rendez-vous carico di emozione, secondo quanto si puo' immaginare, tenuto accuratamente fuori dalla portata di telecamere e flash.
Il tutto in un'atmosfera di gioia piu' raccolta rispetto ai festeggiamenti di massa dei palestinesi e alla fanfara della macchina della propaganda messa in moto soprattutto da Hamas per celebrare quello che gli integralisti presentano come ''una vittoria sul nemico sionista'': gli ex detenuti sono stati ricevuti a Gaza con tutti gli onori e a Ramallah da un discorso del presidente dell'Autorita' palestinese (Anp), Abu Mazen
USA PREOCCUPATI PER LIBERAZIONE PALESTINESI - Gli Stati Uniti hanno avvisato Israele circa la loro ''preoccupazione'' per la liberazione dei palestinesi in cambio del rilascio del soldato israeliano Guilad Shalit. Il portavoce del Dipartimento di stato, Mark Toner, alla domanda se gli States abbiano avvertito Israele circa la pericolosita' di questi ex detenuti e se abbiano espresso il loro dissenso sull'operazione, ha risposto:''abbiamo fatto ambedue le cose''.
OBAMA PERSONALMENTE CONTENTO LIBERAZIONE
DIP.STATO, CONTRARI A LIBERARE CHI HA FATTO CRIMINI CONTRO USA
NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e' ''personalmente contento'' della liberazione del caporale Ghilad Shalit, ha reso noto il suo portavoce Jay Carney, mentre il dipartimento di stato lascia intendere che alcuni dei palestinesi inclusi nello scambio avrebbero commesso reati contro cittadini americani. Il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner aveva riferito che Washington aveva espresso al governo israeliano ''preoccupazione'' per il rilascio di alcuni dei detenuti palestinesi nell'ambito dell'accordo tra Israele e Hamas. ''Quando abbiamo appreso di alcuni individui'' che sarebbero stati liberati ''abbiamo comunicato la nostra posizione'' al governo israeliano, ha detto il portavoce Mark Toner ai giornalisti. In seguito, il Dipartimento di Stato ha precisato che ''in forma di principio gli Stati Uniti si oppongono al rilascio di individui che sono stati condannati per crimini contro gli americani''.
Fonte Ansa
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